IL "PROGETTO PONDUS"
Training per l’autoregolazione alimentare
di soggetti con sindrome di Down
 
 
Lucio Cottini (Università di Udine, Centro Socio-educativo “Francesca” Urbino, Italia)
Paolo P. Meazzini (Università di Udine, Italia)
 
 
 
Abstract
A cognitive-behavioral package for reducing weight in Down syndrome adults was tried out. The components were (a) teaching an accectable knowledge of suitable foods by means of highly motivating games (b) introduction of a token economy program and self regulation techniques.
A multiple baseline across subjects design was employed to proved experimental control. All subjects showed significant improvement over baseline performance which was mainteined at follow-ups.
Results showed that cognitive-behavioral treatment can also determine forms of food self regulation.
 
 
Descriptors
Down syndrome, overweight and obese adults, cognitive-behavioral treatment, token economy and self regulation.
 
 
 
Introduzione
 
Sono assai numerosi gli studi clinici ed auxologici che mettono in risalto come a situazioni di ritardo mentale, con particolare riferimento alla Sindrome di Down, si associno sovente condizioni di sovrappeso (Cronk, 1978; Rasore-Quartino et al., 1983; Bell e Bhate, 1992; Prasher, 1995; Cremers el al., 1996). Sebbene i parametri relativi all’accrescimento siano migliorati in confronto alle rilevazioni di qualche anno addietro (Sharav e Aviv, 1995; Stevenson, 1996; Roizen, 1996; Rubin et al., 1998; Joablin, 2001), l’eccesso ponderale rimane ancora un aspetto molto problematico nei soggetti Down di entrambi i sessi. Questo fatto é estrememente preoccupante, in quanto situazioni di sovrappeso o di adiposità possono aggravare le conseguenze di alcune patologie frequentemente associate alla Sindrome di Down, come, ad esempio, le malattie respiratorie croniche, le cardiopatie congenite, tutta la patologia ortopedica (varismo o valgismo del ginocchio, piattismo dei piedi, scoliosi). Il sovrappeso, inoltre, può influire negativamente sul raggiungimento delle più importanti tappe dello sviluppo psicomotorio; in particolare può rendere difficoltoso lo svolgimento delle comuni attività motorie, esplorative e di relazione tipiche dei primi anni di vita, con possibili ripercussioni anche sullo sviluppo cognitivo.
Gli Autori citati sono concordi nel sottolineare che i fattori alla base della tendenza all’eccesso ponderale non sono solo quelli strettamente biologici e medici, ma anche quelli sociali ed educativi, i quali raramente sono stati oggetto di studi e ricerche. Infatti, mentre sono facilmente rintracciabili contributi di natura clinica e dietologica sul problema che stiamo affrontando, altrettanto non può dirsi per quello che riguarda la formulazione di proposte di intervento educativo (se si escludono rari contributi come quelli di Burkart, 1985; Fisher, 1986 e, più recenti, di Allison et al., 1998, Joablin, 2001).
 
Alla luce di queste premesse, abbiamo deciso di pianificare un progetto sperimentale, denominato “Progetto Pondus” per verificare la possibilità di ottenere semplici forme di autoregolazione alimentare da parte di soggetti con sindrome di Down, attraverso il ricorso ad un pacchetto di strategie di derivazione cognitivo-comportamentale.